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Alto Adige

 

Il Supertramp Roger Hodgson entusiasma il Kursaal

 

Roger

 

14 settembre 2012 —   pagina 44   sezione: Nazionale


di Luigi Bortoli wMERANO

 

Da anni il Kursaal non ospitava un concerto di rock trascinate e coinvolgente come quello dell'altra sera con protagonista l'inossidabile Roger Hodgson voce inconfondibile di uno dei gruppi protagonisti tra gli anni Settanta e Ottanta, i Supertramp. E il concerto - quasi curioso il fatto che ad organizzarlo siano state le Settimane Musicali Meranesi che sono soprattutto un festival di musica classica - ha puntato immediatamente proprio su quel repertorio inossidabile che in gran parte è uscito dalla vena melodica e creativa di Hodgson.

 

Il cantante inglese si è presentato sul palco affiancato da Aaron Mecdonald, straordinario polistrumentista, perfetto nelle entrate, nonché background vocalist in diversi pezzi. Dalla magia tra i due, con Hodgson alternativamente alla chitarra, tastiere e pianoforte, è scaturito un concerto acustico "alla Supertramp". Il pubblico, numerosissimo, non aspettava che quello e Hodgson, - come già aveva dichiarato in un' intervista - non ha avuto tentennamenti nell'accontentarlo. Partenza immediata, allora, con una hit delle sue: Take the long way home, seguito immediatamente da Breakfast in America. Ed il pubblico, tra cui anche i fans del "Roger Hodgson Italian Fans Club" piombati da Torino, è balzato dalle sedie sbracciando e manifestando tutta la sua gioia. Anche con il lancio di una maglietta con la scritta "I Love Roger Hodgson". Lui, naturalmente, si è mosso sul palco alla grande, dialogando col pubblico letteralmente incantato da quella voce che sembra non aver perso niente dagli anni della giovinezza.

 

Le canzoni sono volate via una dopo l'altra fino alla chiusura, con la magistrale "Logical song", del primo set. Ripreso il concerto, un'altra valanga di successi, tra cui "Dreamer", che ha arroventato l'entusiasmo del pubblico fino al termine col bis finale che ha puntato su "Give a little bit". Un concerto da incorniciare di cui vale la pena segnalare gli elementi del successo: la bravura di Hodgson, naturalmente, quella del suo straordinario compagno di viaggio, il pubblico e un creativo gioco di luci che ha ovattato e avvolto con uno tocco di magia tutti i protagonisti.

 

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Per l'articolo: Ge Local Alto Adigel

 

 


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Please note that translated quotes are often not Roger's exact words - this may be a rough translation and the article may contain some inaccuracies.

 

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The Supertramp Roger Hodgson excites the Kursaal

 

roger

 

"It had been many years since the last time the Kursaal hosted a captivating rock concert like the one of a couple of nights ago, performed by the amazing Roger Hodgson, unmistakable voice of one of the most successful groups of the 70's-80's: Supertramp. The concert - which interestingly was organized by the "Settimane Musicali Meranesi" which is a festival of mainly classical music - offered the ever-green repertoire which was created by the melodic vein of Hodgson.

 

The English artist arrived on stage accompanied by Aaron MacDonald, extraordinary multi-instrumentalist, and back vocalist in many songs. From the magic that was created by the two artists, with Hodgson alternating between guitar, keyboard and piano, an acoustic concert "à la Supertramp" was born. The vast audience [the show had sold out] was hoping for that and Hodgson, as he revealed in a previous interview, didn't think about it twice to make their wish come true. So he began with "Take the long way home" followed by "Breakfast in America". And the audience, including members of the Roger Hodgson Italian Fan Club, responded by jumping out of their seats dancing and waving, showing all their joy, even handing him a t-shirt that read "I Love Roger Hodgson". He demonstrated a great presence on stage, and dialogued with his audience who was literally enchanted by that amazing voice that is still as beautiful as in the years of his youth.

His songs quickly followed one another until the majestic "Logical song" which closed the first part of the show. The second part began with more successful songs like "Dreamer" which warmed up the souls of the audience until the encore that included "Give a little bit". A concert to be framed, a show where it is worth to mention the elements that made it so successful: the talent of Hodgson, of course, that of his extraordinary travel companion, the audience and the game of lights which wrapped up the protagonists and all of us with a touch of magic."

 

Luigi Bortoli.

 

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